Ha quasi cent’anni di vita, ma non li dimostra: Winnie The Pooh, l’orsacchiotto, ha tenuto compagnia a intere generazioni e ancora a tutt’oggi continua a esercitare tutto il suo fascino. Dal 14 ottobre 1926, quando è stato pubblicato per la prima volta il romanzo su iniziativa dell’ideatore Alan Alexander Milne, la sua popolarità è sempre stata notevole.
Prima del romanzo, in realtà, il simpatico orsacchiotto era già apparso qualche volta qua e là. Soprattutto nell’edizione natalizia del London Evening News, riscuotendo molta simpatia. Proprio quell’accoglienza riservata dal pubblico aveva spinto a fare il grande passo con la pubblicazione del romanzo omonimo.
Il nome, a quei tempi, era semplicemente Winnie Puh, diventato definitivamente Winnie The Pooh un anno più tardi con la raccolta di poesie.
Nel 1961, poi, la svolta decisiva per trasformarlo in un fenomeno mondiale: Winnie The Pooh entra ufficialmente nella grande famiglia della Walt Disney e diventa un cartone animato, seguito poi da un’abilissima campagna di marketing e merchandising.
Il nome ha un’origine curiosa. Decisivo era stato Christopher Milne, il figlio dell’ideatore: in una gita allo zoo di Londra si era innamorato di Winnipeg, una cucciola di orso, diventata poi semplicemente Winnie per tutti i bambini londinesi. Idolo dei piccoli, Winnie era diventato il nome dell’orsacchiotto di pezza in casa Milne. Involontario protagonista delle storie della buonanotte raccontate dal papà al figlio, è diventato un successo mondiale.