LODI – Nei giorni scorsi a Piacenza il personale della Questura di Lodi, con il supporto della Squadra Mobile di Piacenza, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano per i reati a sfondo sessuale a carico di un trentasettenne piacentino.
Attraverso l’attività d’indagine, espletata dalla Questura di Lodi nel 2020, è stato accertato che l’indagato adescava minorenni tramite alcune applicazioni di messaggistica (telegram o Kik Messenger) e, abusando delle loro condizioni di inferiorità psichica induceva gli stessi a farsi mandare foto o video dove le vittime si mostravano nude. In alcuni episodi effettuava videochiamate dove praticavano autoerotismo.
L’attività ha avuto inizio in seguito alla denuncia dei genitori di un minore lodigiano che avevano scoperto l’utilizzo improprio dei social da parte del minore.
Si è scoperto successivamente, attraverso l’analisi forense del telefono dell’indagato, che con il medesimo approccio, aveva avuto analoghe chat con altri minorenni residenti in altre province.
La richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura di Milano era stata inizialmente rigettata dal giudice per le indagini preliminari competente. La Procura ha però presentato appello al Tribunale del riesame di Milano, che ha accolto parzialmente il ricorso e ha ammesso il provvedimento cautelare a carico dell’indagato, poi confermato dalla Suprema Corte di Cassazione.