SEREGNO – Ci sono lezioni che valgono più di tanti libri di testo. E ci sono dimostrazioni pratiche che valgono più di tante parole: gli studenti dell’istituto alberghiero del Collegio Ballerini lunedì hanno potuto fare una esperienza straordinaria incontrando lo chef Antonio Ciotola, l’uomo che stupisce tutta l’Italia (e non solo) perché è in grado di preparare gustosissimi manicaretti per essendo un non vedente.
Ha perso la vista nel 2005 quando, durante la notte di San Silvestro, mentre era con i clienti del suo ristorante è stato colpito da un fuoco d’artificio. Non si è dato per vinto. Superato lo spavento iniziale, vinto lo sconforto, continua a deliziare i clienti del suo ristorante “La taverna degli archi” a Belvedere Ostrense in provincia di Ancona.
“Abbiamo organizzato un incontro con i ragazzi delle classi prime e seconde – spiega Giovanni Guadagno, vicepresidente del Collegio Ballerini e anima dell’istituto alberghiero – per lanciare un messaggio ben preciso nei primi anni del percorso scolastico. Quando ai ragazzi viene voglia di dire ‘non ce la faccio’, provino a pensare allo chef che hanno avuto di fronte per una giornata e che, davanti a loro, pur non avendo più il dono della vista, si è messo a cucinare. Una bella dimostrazione di forza di volontà. Lo chef Ciotola dimostra che con l’impegno e la collaborazione si possono ottenere risultati notevoli. Oserei dire anche impensabili”.
Il cuoco al Ballerini si è infatti messo ai fornelli per cucinare insieme ad assistenti. I “ferri del mestiere” li sa usare eccome e, di certo, non è uno che si piange addosso. “Non è proprio nelle sue caratteristiche – spiega Guadagno – tant’è che è diventato presidente del Dse (Dipartimento solidarietà emergenze) della Federazione italiana cuochi proprio per il suo entusiasmo e per l’attenzione che ha nei confronti degli altri. Accanto all’attività di chef, infatti, ci sono questi incontri in tutta la penisola dove porta la sua esperienza e una bella iniezione di motivazione e di fiducia”.
Al Collegio Ballerini prestano molta attenzione a questo aspetto. Dal punto di vista della formazione scolastica l’istituto è di assoluta eccellenza. Il professor Guadagno, presidente onorario dell’Associazione Cuochi nonché miglior professionista in Italia nel 2017, sa che preparare i futuri chef è come mettersi in cucina: tanti ingredienti da mettere insieme, tanti caratteri diversi, tanti aspetti da curare, con entusiasmo ma anche con tanta pazienza. E sa bene che al di là dell’aspetto squisitamente “tecnico” e professionale, la scuola deve dare anche un valore aggiunto nella formazione delle persone.
“I primi riscontri sull’incontro con lo chef Ciotola – commenta Guadagno – sono stati positivi, qualcuno mi ha già dimostrato l’apprezzamento per l’iniziativa. I ragazzi hanno avuto un bel confronto. Devo dire che anche chi si ritrova in una situazione di difficoltà ha mostrato particolare interesse, partecipando alla giornata in modo attivo. Vedremo nel medio e lungo periodo quale sarà l’effettiva risposta degli studenti, ma sono convinto che questo incontro ha lasciato qualche segno nel loro percorso di crescita umana e professionale”.