SEREGNO – Un altro passo avanti per quanto riguarda la ex clinica Santa Maria, ma questa volta ha tutti i caratteri dell’ufficialità: nella mattinata di lunedì il sindaco Alberto Rossi ha firmato il rogito. Ora a tutti gli effetti lo stabile entra a far parte del patrimonio immobiliare del Comune di Seregno. Un problema in più da affrontare (quello della riqualificazione e del riutilizzo dell’area) ma allo stesso tempo anche un problema risolto: tutto il complesso di via Settembrini da tempo è a tutti gli effetti l’area più degradata della città, tanto da costringere il sindaco stesso a correre ai ripari nel tempo firmando ordinanze per imporre all’Inps, proprietario dell’immobile, a intervenire con la manutenzione per evitare la pericolosa caduta di calcinacci.
Lo stesso sindaco nel maggio 2019, proprio nel corso di questo confronto con l’Istituto nazionale della previdenza sociale, ha avanzato la proposta dell’acquisto da parte del Comune.
Una possibilità che era sempre stata scartata. L’Inps, infatti, aveva rilevato quella che era stata fino agli anni ’60 una delle strutture sanitarie più all’avanguardia della Brianza. L’intenzione era quella di aprire una sede qui in Brianza, ma il progetto era rimasto solo sulla carta. L’immobile, intanto, con il peso degli anni diventava più un disagio che un’opportunità.
La svolta nel mese di maggio 2019, quando il sindaco e l’assessore Claudio Vergani sono stati ricevuti nella sede nazionale dell’Inps a Roma per discutere del futuro dell’immobile. In quell’occasione, per la prima volta, si è parlato della possibilità di un passaggio di proprietà. Il dialogo è stato costante, la trattativa ha subìto rallentamenti a causa dell’emergenza Covid. Poi la svolta. Dopo una perizia affidato a terzi, ovvero all’Agenzia del territorio, concordato anche il prezzo di cessione: 332mila euro.
Lunedì l’atto finale. Rossi si è recato a Milano nella sede regionale dell’Inps per la firma del rogito. Ora il problema è tutto suo e dell’amministrazione comunale. Lui, però, affronta la questione con entusiasmo e ottimismo: “E’ un giorno bello, importante e speciale per la città di Seregno – ha commentato subito dopo la firma -. Un momento quasi storico per il cambiamento del volto del quartiere e dell’intera città: inizia il recupero di una delle aree più degradate e abbandonate di Seregno. Siamo entusiasti di questo passaggio, che abbiamo voluto e cercato fortemente, dietro il quale c’è stato tanto lavoro, per arrivare all’accordo e non solo. Ringrazio gli uffici anche per questo momento specifico, avendo lavorato a testa bassa per arrivare in meno di tre mesi dall’accordo a chiudere il rogito”.
Per il momento resta top secret il futuro utilizzo dell’area, anche se il sindaco si lascia sfuggire qualche indiscrezione per quanto riguarda il primo passo da compiere: “Inizia ora una nuova fase, il percorso per l’abbattimento della struttura: servirà qualche mese, ma siamo sin da subito al lavoro su questo”. Abbattimento sicuro, dunque, senza pensare all’idea di riqualificare l’immobile. Difficile immaginare cosa potrà sorgere su quell’area e, allo stesso tempo, impossibile pronosticare la destinazione di quello spazio. Ci vorranno tempo, soldi e tanta pazienza.