SEREGNO – Un tassello in più. O, meglio, un’opera in più: Seregno compie un altro passo nel mondo della street art. E’ la città che tutti conoscono, ben oltre i confini della Brianza, per la sua spiccata vocazione commerciale, tanto da essere definita a più riprese uno shopping center a cielo aperto. L’amministrazione comunale, però, è fermamente intenzionata a trasformare Seregno anche in un luogo di cultura e, in particolare, terra ideale per gli artisti.
Proprio per questo motivo ha ora deciso di affidare l’incarico allo street artist Cristian Sonda, affinché possa dare un nuovo volto al sottopasso pedonale di via Solferino/via Magenta. Un corridoio attraversato ogni giorno da migliaia di persone, spesso luogo di degrado, che ora si vuole utilizzare per fare cultura vivibile e fruibile a tutti.
A lui è stato dato un compito ben preciso: realizzare un ciclo di opere interpretando il tema de “La Freccia Azzurra” di Gianni Rodari. Uno dei racconti tra i più belli dell’autore e che l’amministrazione comunale ha voluto individuare per più motivi: innanzitutto per ricordare lo scrittore in occasione del centenario della nascita e nel quarantesimo della sua morte (ricorrenze che nel 2020, a causa dell’emergenza Covid, non è stato possibile celebrare secondo le intenzioni). E poi perché il tema de “La Freccia Azzurra”, dedicato al treno, è stato giudicato il più appropriato per rivitalizzare e riqualificare un sottopasso ferroviario. L’artista è già all’opera da qualche giorno, dovrebbe riuscire a concludere il lavoro entro la fine del mese di gennaio.
“Abbiamo colto l’opportunità di celebrare Gianni Rodari – afferma Federica Perelli, assessore alla Cultura -, maestro della ‘Grammatica della fantasia’ con un’opera importante di arte urbana. Un racconto che si snoda nel sottopasso riqualificandolo finalmente, un messaggio rivolto a tutta la città ma soprattutto ai bambini perché possano non solo leggere una storia, ma anche contribuire a realizzarla. Un’alleanza preziosa per valorizzare un luogo per dare voce alla creatività e alla bellezza. Una grande soddisfazione”.
Non si tratta, naturalmente, dell’unico esempio di arte da strada proposto dall’amministrazione comunale. Nel mese di settembre, coinvolgendo l’artista Ravo Mattoni, in città era arrivato nientemeno che Caravaggio: il suo dipinto “I musici”, riprodotto su una enorme superficie di una proprietà privata, all’angolo tra via Dante e via Cavour. L’iniziativa, davvero spettacolare, aveva riscosso grandi consensi anche ben oltre i confini cittadini. Proprio nei giorni scorsi si è provveduto anche a illuminarlo, affinché possa essere apprezzato, con un effetto davvero notevole, anche negli orari serali e notturni.
Il progetto dell’arte diffusa, tanto cara al sindaco Alberto Rossi e alla sua squadra di assessori, era stato caratterizzato nel mese di luglio anche da “Publikart”, il progetto promosso da Roberto Spadea e Felice Terrabuio, che avevano coinvolto artisti emergenti riempiendo tutti gli spazi dedicati alle affissioni in città con la realizzazione di opere.
In precedenza, passo originario verso il mondo dell’arte da strada, il grande dipinto murale alla passerella che attraversa via allo Stadio collegando il quartiere del Lazzaretto con la piazza del mercato. In quel caso erano stati chiamati i ragazzi del collettivo IntLV che, con il supporto di Gelsia, avevano voluto lanciare un messaggio di sostenibilità con la loro opera visibile ogni giorno da migliaia di automobilisti in quello che prima, per quindici anni, era stato un cantiere incompiuto.