MONZA – La Filcams Cgil di Monza e Brianza giovedì mattina ha indirizzato una lunga lettera al direttore e al presidente del Consorzio Villa Reale, ma anche a tutti i rappresentanti degli enti pubblici coinvolti: ai consiglieri comunali di Monza, ai referenti politici di Regione Lombardia, al sindaco del Comune di Milano e al Ministero dei Beni Culturali.
A spiegarne le ragioni è Matteo Moretti, segretario generale della categoria territoriale della Cgil che, sin dall’inizio, sta seguendo la difficile situazione della Villa Reale di Monza. Le lavoratrici e i lavoratori dipendenti di Cultura Domani sono in cassa integrazione a zero ore da marzo 2020 e sono le principali vittime di un contenzioso tra il gestore privato e il Consorzio.
“La continuità occupazionale è elemento imprescindibile per mantenere il diritto alle dodici settimane di ammortizzatori sociali previsti dalla legge di stabilità usufruibili dall’1 gennaio al 31 marzo 2021 – spiega Moretti, insieme a Fabiana Cabras della Filcams Cgil Monza e Brianza –. Oggi non abbiamo elementi concreti per pensare alla definizione di questo percorso perché ci sembra che manchi la volontà delle azioni e che ciascuno dei soggetti non abbia come primo obiettivo la salvaguardia dei lavoratori”.
È un forte richiamo alle proprie responsabilità che la Cgil rivolge a tutti gli enti pubblici che partecipano al Consorzio. “In assenza di un impegno straordinario, i nove dipendenti rischiano di finire in mezzo a una strada”, denuncia il sindacato, sottolineando come lasciando serrati i cancelli della Villa Reale si privi la città di un bene prezioso.
All’allarme si è unita anche la Cgil di Monza e Brianza per voce della sua segretaria generale Angela Mondellini: “La situazione – spiega – si aggrava di giorno in giorno: uno dei beni artistici più importanti del nostro Paese chiuso e lavoratrici e lavoratori sull’orlo del licenziamento nel pieno di una pandemia senza precedenti, che sta mettendo a dura prova la tenuta del sistema economico anche di una provincia avanzata come quella brianzola. Credo che le responsabilità debbano emergere al più presto e soprattutto bisogna pensare a salvare i posti di lavoro. Le istituzioni devono intervenire immediatamente. Il silenzio registrato sino ad ora è un grave torto non solo alle lavoratrici e lavoratori coinvolti, ma anche a tutti noi”.