SEVESO – Il merito è di due persone. La prima, l’autore del gesto: senza dire nulla e senza chiedere nulla in cambio, ha preso un libro e lo ha infilato in un sacchettino di plastica trasparente, abbandonandolo volutamente su una panchina del Bosco delle Querce. Con un messaggio esplicito scritto su un post it: “Leggere rende liberi. Se ti va leggimi, poi riabbandonami”. E poi la seconda persona, quella che ha fotografato tutto quanto e lo ha pubblicato sul seguitissimo gruppo Facebook “Sei di Seveso (City) se…”.
L’iniziativa ha subito suscitato tanto entusiasmo in città. E se non mancano le persone che si congratulano con l’anonimo promotore, ci sono anche quelle che assicurano che proveranno a imitarlo lasciando a loro volta altri libri a beneficio della collettività.
E’ la “cultura diffusa”, fenomeno che altrove ha già riscosso un ampio successo. Senza andare troppo lontano: nella vicina Barlassina gli artigiani hanno realizzato gratuitamente anche due casette per custodire libri che ognuno, liberamente, può portare via. O, al contrario, accessibili a chiunque per lasciare altri libri a disposizione della collettività in luoghi strategici.
L’estate sevesina, post coronavirus, limitata come tutte le altre realtà nelle iniziative a causa dell’emergenza, porta anche questa bella novità. A rendere tutto più bello è il fatto che ad abbandonare i libri, dando il via a tutto quanto, sia stato un cittadino.