MILANO – I progetti del bando Terzo settore saranno approvati ai primi di ottobre. Il bando aperto nei giorni scorsi da Regione Lombardia, mette a disposizione 4,5 milioni di euro per strutture, associazioni ed enti che si occupano di volontariato. Un settore molto vitale e strutturato, in costante crescita nella più grande regione italiana: “Segno di una grande vitalità ma anche testimonianza dell’ampiezza dei bisogni”. Ne ha parlato l’assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilità di Regione Lombardia, Stefano Bolognini, ospite dell’approfondimento in trasmesso sulla pagina Facebook di Lombardia Notizie online.
“Il bando è molto importante e atteso – ha detto Bolognini -, fornisce un grande stimolo, dà grande energia positiva, con numerose possibilità di partecipazione per sostenere le attività. Basti pensare che l’anno scorso abbiamo finanziato 1.072 progetti, tra enti e associazioni. Ciò ci dà l’idea del patrimonio straordinario che c’è in Lombardia ma anche dei bisogni che abbiamo e che hanno queste organizzazioni, che sanno trasformarli in opportunità”.
“Quest’anno – ha aggiunto l’assessore – abbiamo posto un’attenzione particolare alla attività che sono nate, che si sono rese necessarie ed anche agli elementi organizzativi che l’emergenza Covid ha imposto al Terzo settore e alla sua organizzazione. Un esempio è il Banco Alimentare, come quelli di moltissime altre realtà lombarde che in quel frangente hanno svolto un lavoro straordinario”.
“In effetti – ha spiegato Bolognini – la Lombardia anche in questo settore è la prima regione d’Italia. Non solo ci sono 8.000 organizzazioni di volontariato, ma 1 lombardo su 7 circa partecipa a queste organizzazioni, fa del volontariato e il 20% dei cittadini sostiene economicamente queste realtà, nelle forme più diverse. Una vitalità che il bando vuole assolutamente sostenere, facilitando dei percorsi che sono già virtuosi e liberando magari ulteriori energie positive: professionalità, sensibilità, conoscenze del territorio e dei bisogni, per creare le migliori condizioni perché possano fare ancora meglio quello che già fanno”.
“Se un’organizzazione, un’associazione vuole avvicinarsi tecnicamente e fattivamente al bando – è intervenuto Davide Sironi, della direzione generarle Politiche sociali, abitative e Disabilità – può farlo in modo semplice. Deve collegarsi al portale istituzionale di Regione, dove viene automaticamente inviato alla piattaforma, bandi on line, che consente di pubblicare i contenuti della loro proposta progettuale. Quindi per esempio un’associazione, che evidentemente deve essere profilata, può accedere con la Carta nazionale servizi, o con la Spid, o con una profilazione personale (user name e password dedicati) che sono modalità oggi di uso comune quando ci colleghiamo ai servizi in rete”.
“Rispetto all’anno scorso – ha detto Sironi – siamo passati a stanziare da 3,5 a 4,5 milioni di euro e a offrire una copertura dal 70 per cento all’80 per cento. Questo è stato possibile grazie all’ulteriore disponibilità del Fondo che è stato istituito con la riforma del Terzo settore nel 2007. Aggiungo che queste risorse sono capitate a proposito vista difficoltà causata dall’emergenza che stiamo tuttora vivendo. Proprio per garantire un maggiore agio nella realizzazione delle iniziative abbiamo ridotto la quota di cofinanziamento degli enti. Dunque quest’anno i progetti saranno cofinanziati fino all’80 per cento. Le associazione perciò dovranno partecipare con risorse proprie, che possono essere redditi da attività volontarie equivalenti (la parametrazione è contenuta nel bando), per contribuire per la loro parte, oltre che con l’80 per cento delle risorse che riceveranno quando il finanziamento sarà approvato”.
Sironi ha ricordato che le domande vanno presentate solo on line, con scadenza alle ore 12 del 31 luglio. “I progetti – ha aggiunto – saranno approvati entro i primi giorni di ottobre e dovranno iniziare entro il 30 ottobre. Altra novità prevista quest’anno è la possibilità di una costruzione graduale del progetto. La scadenza del 31 luglio l’abbiamo inserita per avere degli elementi oggettivi per valutare la coerenza dei requisiti rispetto alle richieste del bando”.
“Una volta che avremo pubblicato l’elenco dei progetti approvati – ha continuato – i proponenti potranno, in modo modulare, potranno procedere presentando un piano esecutivo, molto più aderente pensiamo rispetto alla realtà che troveremo appunto tra 4-5 mesi da ora. In questo modo potranno dettagliare meglio le attività dei partner della rete. Che andranno a costituire, e declinare in modo più specifico, attività e iniziative che realizzeranno in un’ottica di maggiore flessibilità e aderenza alla capacità di rispondere ai bisogni”.