SEREGNO – Un personaggio virtuale che ci aiuta ad apprezzare la realtà e a riscoprire ciò che abbiamo intorno. E’ un burattino in legno che, con tante fotografie in situazioni diverse, ci fa sorridere con la quotidianità.
“Si chiama Entoni – afferma Antonio Mastroeni, seregnese di 51 anni, ideatore di questa esperienza – riprendendo un mio vecchio ‘nick’ (entoni_life è quello da cercare) che si presta bene per questo scopo. Tra la fantasia e il reale, per trovare una sua collocazione su Instagram, il social network che si basa quasi esclusivamente sulla fotografia”.
Il burattino scimmiotta un po’ tutti senza volere offendere nessuno. “In questa epoca caratterizzata dalle influencer – spiega Mastroeni – ho voluto dire basta al concetto delle ragazze mozzafiato per mettere al centro dell’attenzione generale questo simpatico burattino. Il risultato sta suscitando molto interesse e, lavorando attorno a questo progetto quotidianamente, agli occhi di molti potrà sembrare anche miracoloso”.
Il perché è presto detto: davanti a una influencer gli occhi sono tutti per lei. Con Entoni, invece, risultavalorizzata la situazione. Il nostro occhio si abitua ad andare oltre questo simpatico protagonistaapprezzando tutta la scena e, trattandosi spesso di immagini scattate durante le situazioni che viviamo nel corso della giornata, ci permette di guardare queste situazioni come se fossimo spettatori di ciò che stiamo facendo.
L’idea, forse non a caso, a Mastroeni è venuta due giorni dopo il suo compleanno lo scorso mese di maggio. Giorno in cui spegniamo le candeline e mangiamo la torta ma, anche, tempo di bilanci sulla nostra vita.
“Due giorni dopo – racconta il geometra seregnese – ho iniziato a buttarmi in questa avventura. Tante volte abbiamo guardato fuori dal finestrino durante un viaggio in treno. Un vetro magari sporco, il paesaggio che scorre davanti ai nostri occhi. Se dovessimo scattare una foto, probabilmente, risulterebbe anonima: potrebbe dire qualcosa soltanto al suo autore. Se in quella foto c’è anche Entoni che guarda fuori dal finestrino, però, tutto assume un diverso significato perché in quel gesto rivediamo noi stessi”.
Se pensate che cogliere l’attimo possa diventare un problema, perché non sempre si può avere un burattino a portata di mano, vi sbagliate di grosso: Entoni, di fatto, è diventato la maggiore compagnia di Mastroeni nel corso della sua giornata. “E’ vero – racconta sorridendo – perché l’ho sempre nella mia borsa quando esco di casa per recarmi al lavoro. Ne ho uno uguale anche in casa, pronto all’uso in caso di necessità. Quando mi viene l’idea giusta, è un attimo prepararlo nella posa migliore e scattare la foto da pubblicare su Instagram”.
In questo progetto il brianzolo non è solo: “Ho coinvolto fin da subito mia figlia Silvia e il suo compagno Daniele. A mia volta ho ricevuto da loro consigli preziosi, visto che sono appassionati di fotografia e fanno parte del Circolo Amici dell’Arte di Villasanta. Ora anche loro hanno un loro Entoni. Scattano foto, ci confrontiamo”.
E così il manichino nel giro di pochi mesi si è ritrovato a partecipare a grandi eventi brianzoli, ha cercato di emulare i suoi follone, ha manifestato il suo stupore di fronte al furto dell’antenna dell’automobile o la sua delusione per la chiusura del Mercatone Uno.
“E’ un progetto che piace – dichiara Mastroeni – anche se non abbiamo puntato sulla crescita del numero dei follower. Tuttavia non è raro entrare in un bar e sentire qualcuno che mi saluta facendo commenti sulle ultime foto pubblicate. Ho trovato amici e follower che hanno fotografato manichini simili in altre parti del mondo dicendomi che avevano trovato Entoni anche lì. Un amico voleva portarsi il burattino in Medio Oriente in occasione di un giro in moto. Insomma sta diventando sempre più un personaggio”.
La soddisfazione, naturalmente, è enorme: “Sicuro. Il risultato prefissato è già raggiunto. Non doveva essere un successo personale, bensì quello di un’idea, di un personaggio amico che guarda il mondo con i nostri occhi. La speranza non è quella che sia il profilo a prendere piede, bensì che ognuno con un suo manichino
si diverta a fare foto convivendo con un unico hashtag le stesse emozioni”.
Gualfrido Galimberti