MONZA – Il mio nome è Leonardo. Da Vinci, naturalmente. Nell’anno delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del genio italiano del Rinascimento anche un monzese lo racconta con un libro che ne ripercorre vita, emozioni, apprensioni e la grandiosità del genio toscano.
Si intitola, appunto, “Il mio nome è Leonardo” (edizioni Il Ciliegio) l’ultima fatica letteraria del monzese Massimo Gregori Grgic, fiorentino di nascita ma monzese d’adozione, frisino doc, professore al Polidesign, da 45 anni progettista di grandi navi da diporto con un’innata passione per la scrittura. La biografia del genio vinciano è solo l’ultima di una lunga carrellata di pubblicazioni di noir e gialli, oltre a una serie di romanzi sulle grandi figure storiche come Seneca e Ugolino, con nel cassetto il progetto di scriverne una anche sulla moglie di Napoleone Bonaparte.
“Il mio nome è Leonardo” sarà presentato domenica 5 maggio, alle 11, nella libreria “Libri e Libri” di via Italia, nella sua amata Monza. Una città che Massimo Gregori Grgic ha nel cuore, ma che condivide con la sua amata Toscana dividendosi tra la città di Teodolinda e le colline pisane.
Dietro questa ultima fatica letteraria che conta quasi 400 pagine ci sono circa 18 mesi di lavoro. “Alle spalle un grande lavoro di ricerca – racconta – Su Leonardo ci sono molto informazioni, ma bisogna poi riorganizzarle”. Non è stato semplice condensare in 368 pagina la vita di Leonardo da Vinci: dal suo concepimento nella casa di Anchiano fino alla morte nel castello di Clos Lucé; l’infanzia nella casa dei nonni, il suo apprendistato come garzone del Verrocchio, il suo affrancamento come maestro pittore indipendente, il soggiorno a Milano alla corte sforzesca e le successive peripezie, fino all’arrivo in Francia. Ma dietro a questo percorso di costante crescita umana e professionale ci sono anche tante persone che hanno gravitato nella vita di Leonardo: dai colleghi ai committenti, agli allievi agli amori.
“Nel libro non faccio mistero della bisessualità di Leonardo – continua l’autore – Del suo rapporto con colei che è conosciuta da molti come la dama con l’ermellino”. Ed è proprio l’aspetto introspettivo e di ricerca quello che maggiormente affascina l’autore che, progettista di yatch per professione, da sempre culla la passione per le lettere e per la storia. “Mi piace molto l’aspetto della ricerca, il risalire alle fonti – continua – Mi sono recato alla casa natale di Firenze, ma anche a Parigi dove sono conservati i suoi capolavori. Leonardo è un marchio, un’icona, un mito irraggiungibile”.
Non è facile raccontare la vita di un genio. “Scrivo la mattina prima di andare al lavoro – prosegue – Anche se non sempre con successo, perché la creatività non viene a comando”. Ma la passione e l’entusiasmo con i quali racconta il suo Leonardo fanno emergere la grande gioia dell’autore nella stesura di questa ultima opera.
Un testo che Massimo Gregori Grgic sta anche diffondendo tra le nuove generazioni presentandolo in diverse scuole medie e superiori. Con il grande sogno – gli auguriamo si possa realizzare presto – di presentare il suo libro anche in quel liceo Frisi dove ha studiato.
Barbara Apicella