Invadono il mondo e diventano un fenomeno di costume. Il 27 febbraio, anno 1996, lo ricordiamo per l’uscita ufficiale dei Pokemon. Li avete presenti? Sono quelle figure animate nate in Giappone. Un’idea che, all’inizio, è tutta realizzata in chiave videogiochi per il Game Boy.
In realtà il successo va ben oltre le migliori aspettative. Di gran lunga. E gli ideatori – di sicuro senza tirare fuori il fazzoletto per asciugarsi le lacrime – sono costretti a moltiplicare il business: dal cinema ai libri, a gadget di ogni tipo, fumetti, mazzi di carte. Soldi a palate che entrano nelle tasche di chi ha avuto la brillante idea.
Un dato su tutto: se ci si ferma a considerare solo il progetto originario, quello dei videogiochi, è stato calcolato che le vendite hanno superato 300 milioni di copie. E’ in assoluto il secondo videogioco di maggior successo nella storia dopo “Super Mario” della Nintendo.
Cosa rende unico questo prodotto quando esce? La possibilità di collezionare i Pokemon, allenarli, farli combattere contro quelli di altri giocatori. Ovviamente diventando sempre più abili e potenti. Con un accorgimento da parte degli ideatori: non c’è spargimento di sangue, non muore nessuno. Il progetto è quello di un combattimento non cruento.
A più di vent’anni di distanza non sono soltanto un lontano ricordo. Sono ancora attuali, con tutte le loro novità, pronti ad attirare la curiosità dei bambini. Forse un po’ anche la nostra. Ufficialmente per vedere come sono cambiati, ma siamo certi che qualcuno proverà un po’ di nostalgia per quegli anni.